News e Curiosità

Canapa e arte: un antico sodalizio

la canapa nell'arte

La Canapa ha accompagnato ed aiutato la civiltà umana sin dalle proprie origini; nel corso dei millenni, l’uomo ha imparato a utilizzare questa pianta per gli scopi più vari, tra i tanti anche l’arte è tra questi.

Sapevate che la Canapa è da sempre stata usata come base per le tele? Una tela in canapa infatti non è attaccata da muffe e parassiti, è refrattaria all’umidità e non assorbe la luce, permettendo il mantenimento del colore dell’opera nel tempo.

Parte dei primi grandi quadri della nostra storia, compresi quelli dei maestri classici, come Van Gogh o Rembrandt, furono dipinti su tele in Canapa. La stessa parola “canvas”, tela in inglese, deriva dall’inglese arcaico “canevas”, una variante della parola latina Cannabis.

 

Michelangelo utilizzò la Canapa come base per dipingere la Cappella Sistina e il Giudizio Universale ed anche per i loro colori(all’olio di Canapa), che infatti risultano più brillanti e più resistenti allo scorrere inesorabile del tempo.

 

Ai giorni d’oggi la Canapa è parte integrante delle tele e molti artisti contemporanei stanno riscoprendo questa pianta, anche con mostre ad hoc: nel 2014 fu aperta in Oregon la prima galleria d’arte interamente incentrata sulla Canapa, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di abbandonare il proibizionismo nei riguardi di questa pianta.

 

A Barcellona invece ha sede il più grande museo della Canapa al mondo. Situato in uno splendido edificio del XVI, il museo ha una superficie di ben 900 m2, ed è 9 volte più grande di quello di Amsterdam, il che lo rende il più grande museo esclusivamente dedicato alla nostra amata pianta!

 

Tre le opere esposte, più di 6.500, spiccano affreschi di artisti fiamminghi, pipe provenienti dal continente asiatico e africano, antiche bottiglie per cannabis medica risalenti al XIX secolo, e una notevole collezione botanica con riferimento al XVIII fino agli inizi XIX secolo.

Per rendere l’esperienza il più completa possibile, il museo propone visite guidate, oltre che in Castigliano e Catalano, anche in italiano, inglese e francese.

POST DA NON PERDERE